25 marzo 2018 - LE PALME
La Passione di Dio per noi
Carissimi,
Dio è talmente “appassionato” dell’umanità, da permettere la “passione” di suo Figlio. Dal crocifisso sembra dire a ogni sofferente del mondo: «So cosa vuol dire, ho provato anch’io». Ma anche: «Coraggio, pure il dolore più grande è passeggero».
Nel racconto della passione colpiscono i suoi silenzi, come se ogni parola in più fosse superflua o controproducente. In essi Gesù coltiva la fiducia nella vicinanza di Dio. Il vangelo ci dice la sofferenza sconvolgente di Gesù che nasce dall’obbedienza al Padre, ma anche del difficile cammino di fede degli apostoli e dei primi discepoli: l’uomo schiavo dell’egoismo e vittima dei suoi stessi vizi e peccati, dai quali non sa come uscirne, i malati, i poveri, i perseguitati… Gesù ha offerto la sua vita per salvare tutti noi dal peccato. Chi si offre oggi per contribuire alla liberazione degli oppressi? Noi che vogliamo essere cristiani possiamo mettere il nostro amore fatto di piccoli o grandi gesti. E sarà il nostro amore a continuare quell’amore grande “di colui che dà la vita per i propri amici”. Buona settimana santa, BUONA PASQUA, don Vincenzo ed il diacono don Antonio.
UN UOMO IN CROCE
Ero uscito di casa per saziarmi di sole.
Trovai un uomo che si dibatteva nello strazio della crocifissione.
Mi fermai e gli dissi:
«Permetti che io ti aiuti
a staccarti dalla croce?».
Ma lui rispose: «Lasciami dove sono;
lascia i chiodi nelle mie mani e nei miei piedi,
le spine intorno al mio capo e la lancia nel mio cuore.
Io dalla croce non scendo
fino a quando sopra vi spasimano miei fratelli;
io dalla croce non scendo
fino a quando per staccarmi
non si uniranno tutti gli uomini della terra».
Gli dissi allora: «Cosa vuoi che io faccia per te?».
Mi rispose: «Va’ per il mondo
e di’ a tutti coloro che incontrerai
che c'è un uomo che aspetta
inchiodato sulla croce!».
(mons. Fulton John Sheen)
VANGELO VIVO
SCUOLA DI LINGUA
Abbiamo dato vita ad una scuola gratuita di lingua italiana per stranieri quando abbiamo saputo che una ragazza africana non trovava lavoro perché non sapeva la lingua. In tanti ci siamo dati da fare per il locale, i tavoli, le sedie e la lavagna. Tre volte alla settimana lezioni per una decina di persone cattoliche e musulmane. A fine luglio concludiamo con una festa: piatti tipici, danze e canti. A un certo punto Cady, musulmana, comincia a cantare una canzone della Messa cattolica. Tutti cercano di essere dono per gli altri.